COSA PENSO DELLE IPO

 

Velocemente, voglio spiegare perchè non aderisco "quasi" mai alle Ipo (Initial public offer). I motivi sono fondamentalmente due:


1) intanto non c'è una base storica per prendere decisioni in base all'analisi tecnica;
2) è mia convinzione che gli azionisti dell'azienda che si quota intendano fare i propri interessi anzichè quelli dei risparmiatori. Di conseguenza, non vedo perchè dovrei dare i miei soldi a persone che, probabilmente, vendono in maniera sopravvalutata le azioni dell'azienda.

Il caso di ieri di Azimut è emblematico: il titolo ha chiuso a -7% il primo giorno di collocamento. Domanda: chi ha venduto? I risparmiatori che hanno sottoscritto probabilmente no (altrimenti non avrebbero sottoscritto!). Evidentemente chi aveva azioni da prima e non vedeva l'ora del momento della quotazione per poterle sbolognare. A prezzi più elevati del loro valore? Questo non lo sappiamo (ma è quasi sicuro).

Ricordo due casi che sono partiti con -10%: Cremonini e Freedomland. Non vorrei portare sf.....a ma non sono più tornati a quei livelli che sono rimasti i massimi storici di sempre.

Grossi rialzi li vediamo soltanto durante i periodi di euforia in cui salgono cani e porci. Ma, in questi casi, sale tutto e quindi non si vede perchè puntare su di esse.

Due casi emblematici che ho toccato con mano:

- il collocamento E-Biscom. Le banche collocatrici hanno lanciato le nuove azioni in una forchetta di prezzo tra 30€ e 130€. Vi pare possibile che l'azienda possa avere un valore così discordante tra minimo e massimo? Come se voi voleste comprare un appartamento e il mediatore vi proponesse un prezzo tra 100mila e 400mila euro!

- il collocamento di azioni Cassa Risparmio di Reggio Emilia. In quel periodo lavoravo nell'istituto (filiale di Rubiera) e ci fecero una testa così per avvicinare chiunque respirava per proporgli l'acquisto delle azioni. Ciascuno aveva ovviamente un budget personale (conflitto d'interessi? Ma va la!) Poi si è venuto a sapere che se non fossero entrati i soldi di questo aumento di capitale l'istituto era più di là che di quà.

 

Scandiano, li 8 Luglio 2004